martedì 24 novembre 2009

JEST 6080


Il circuito, proviene da una nota rivista del settore, utilizza delle valvole finali tipo”6080”, mentre per la sezione ingresso e pilotaggio sono utilizzate “E88CC”,
Lo stadio di ingresso e molto semplice i due triodi della e88cc sono connessi a catodo comune, con accoppiamento a resistenza e capacità. La sezione alimentazione e anch’essa di tipo classico. Utilizza un pigreco induttivo con capacità di ingresso 470mf, induttanza 10H, e seconda capacità logicamente da 1000mf per evitare “risonanze di filtro, poi vi è un ulteriore pigreco, però resistivo, per i triodi di ingresso.
Il pezzo forte è caratterizzato dalla polarizzazione della finale, la 6080 come ben sapete è costituita da due sezioni, i suoi due triodi, in questo circuito, sono stati connessi in parallelo, quindi si tratta di un sengle ended parallelo per ogni canale. Questa circuitazione provoca come risultato un aumento del fattore di smorzamento del finale, una drastica diminuzione della sua resistenza, con il risultato di un più agevole pilotaggio degli altoparlanti, non male.
La polarizzazione della finale non è molto spinta: 210v anodo, 60v catodo, 500homm resistenza catodica, si arriva ad una dissipazione di 9w ben al di sotto dei 13w che la 6080 può sopportare, di contro la res. di catodo, essendo percorsa da ben 120mA, deve essere di potenza notevole, io per stare sicuro sono arrivato a 500homm/20w.
Il cablaggio, come mia consuetudine, è totalmente realizzato in aria, montando prima i vari componenti nelle ancorine e poi posizionandoli all’interno. Ho usato fili con alta percentuale di argento e resistenti alle alte temperature di tipo aeronautico, la barra di massa attraversa tutta l’elettronica centralmente come si vede dalle foto. Per accoppiare i due triodi della pilota ho usato cond. digitex poliestere metallizzato da 0.47mf mentre per il collegamento con le finali, volevo scaldare un po’ il suono con dei carta e olio. In primis ho usato dei cond. da 1mf russi, ma dopo un po’ di obbligatorio rodaggio, ho cominciato a sentire delle distorsioni inspiegabili, anche con “angoli” di potenziometro decisamente stretti. Ho subito sostituito gli “scatoloni” con degli stupendi “ITT poliestere”. I ferri di alimentazione li ho comprati già belli e fatti mentre per quelli di uscita vi è una storia parte. Voglio innanzitutto ringraziare il mio amico Giovanni P. che me li ha avvolti con la sua proverbiale pazienza e conoscenza in materia. Sono due bellissime macchine elettriche avvolte in bifilare interponendo strati di teflon per minimizzare vibrazioni ed aumentare l’isolamento, sempre tenendo conto del fattore capacità tra gli avvolgimenti, niente a che dire sono un bell’inno all’autocostruzione, finiti poi con nuclei a doppia “C” come il progetto prevedeva. Valore di impedenza di carico 1000homm, induttanza 8 henry.
L’amplificatore ha un a potenza di 5w o poco più. Risulta molto trasparente e dettagliato unito ad un’insolita capacita di pilotaggio in bassa frequenza dovuta alla sua configurazione parallelo.
Un salutone a tutti da Avionico.

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