sabato 12 dicembre 2009

Induttanza di filtro alimentatore per amplificatori a valvole

Un altro componente essenziale nel circuito alimentatore è, ove previsto, l’induttore di filtro il suo fine principale è quello di opporsi a variazioni repentine di corrente e tensione di rete la bobina infatti è munita di pacco di lamierini, per aumentarne, notevolmente il suo valore intrinseco in induttanza in henry. In commercio si trovano induttori molto validi ed ormai si è a conoscenza che i valori degli induttori usati per questi tipi di applicazioni sono sostanzialmente sempre gli stessi, con l’accortezza di valutare la sua resistenza interna nonché la tenuta in corrente.
Nella mia immensa curiosità per tutto ciò che concerne il funzionamento di queste macchine elettriche, sento immantinente il dovere di illustrarvi come calcolare in maniera semplice il componente escludendo calcoli di rigore ingegneristico che sarebbero ad ogni modo troppo laboriosi difficili, e quindi fuori dal nostro target construction..
Come primo step si prendono in considerano i valori richiesti per il nostro progetto, ad esempio:
1. corrente continua che passa attraverso l’avvolgimento, “Io”
2. induttanza occorrente, ad esempio, come al solito, 10H,
3. misure dettagliate del lamierino usato nonché del suo spessore.
Si deve adesso determinare il valore del volume “V”del nucleo espresso in cm3, ciò va fatto trovando l’area di un lamierino moltiplicata per il valore dello spessore del pacco, a questo punto bisogna fare delle prove cercando di individuare un lamierino che può fare al caso nostro, un po’ di ingegno, basta cercare in rete le misure dei lamierini standard "E,I"e scegliere uno di dimensioni adeguate al bisogno.






Determinare la lunghezza media delle linee di induzione nel nucleo “lo” determinazione dello spessore del tra ferro, il circuito magnetico dell’induttore infatti è del tipo aperto, per evitare le famigerata saturazione del nucleo, tanto conosciuta ed odiata dai T.U.
Dopo aver trovato un volume pacco che ci si addice, iniziamo i calcoli veri e propri e per far ciò come mia consuetudine tiro fuori dal mia scrivania un abaco che vedete qui sotto, vi dico come usarlo:
Determinazione traferro in un nucleo comune ferro silicio;
Calcolate la formula presente in cima alle ordinate,
L = induzione in henry
Io = corrente che attraversa l’induttore
V = volume del nucleo
Come nell’esempio si traccia una linea orizzontale fino ad incontrare la curva di calcolo il valore trovato è il rapporto A = t/lo( lunghezza media induzione nucleo) , A è già noto, lo anche, adesso sta a voi trovare il tra ferro “t” con la formula inversa ed i gioco è fatto. Esempio t = 0,003xlo.
Determinazione numero spire;
Dal valore trovato nella curva di calcolo, come da esempio, tracciate una linea verticale fino ad incontrare le ascisse, ora, con il valore ottenuto, e la formula presente in basso a destra calcolate, mediante formula inversa il numero di spire necessarie. Esempio N = 26 x lo / Io(corrente)
Determinazione diametro filo smaltato;






Considerando una densità di corrente di 2 A/mm2, avremo che, la sezione S sarà
S = Io(corrente)/ 2 A/mm2 dal valore trovato in mm2 si trova il diametro, e si cerca il formato in commercio più vicino alle nostre esigenze.
Verifica degli ingombri;
In base al diametro di filo, il numero di spire, e allo spazio del rocchetto che si ha a disposizione fate i vostri calcoli considerando una tolleranza in base alla vostra manualità.
Si può ad esempio iniziare, fare uno strato e vedere quante spire abbiamo avvolto poi procedere, in ogni caso si tratta comunque di un iduttanza.


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